“Mi sento un fallimento totale”…. e se ti dicessi che allora sei sulla giusta strada? Lo so, lo so bene che la nostra società non premia il fallimento, infatti, non troverai molte storie di fallimenti documentate nei libri di storia.
Ma ci sono dei casi eccezionali sai?
Lascia che prima mi presenti: Mi chiamo Luisiana e sono la fondatrice di questo progetto chiamato MyOhana 🙂
In questo articolo voglio condividere con te 5 consigli che mi hanno aiutato a cambiare prospettiva sul fallimento. Che ne dici… iniziamo? Allaccia le cinture… si parte!
Il fallimento è la miglior cosa che ti possa accadere
Thomas Edison, per esempio, ti dice qualcosa? La sua invenzione più importante è stata la lampadina. Quell’invenzione ha richiesto a Edison, circa 1000 tentativi prima di sviluppare il prototipo giusto. Non male vero?
Quindi, per 1000 volte, il grande Edison, si è sentito un fallito…. ma riesci ad immaginare che mondo sarebbe se avesse smesso di provarci? 🙂
Che mondo sarebbe senza Nutella…ah no, volevo dire luce… (Mi auguro di averti strappato un sorriso!) Vediamo insieme perché il fallimento non è poi cosi malvagio e quali sono i benefici.
1. Il fallimento ti insegna ad essere resiliente
Ogni volta che “fallisci” non fallisci veramente. Il fallimento è solamente un passo in più verso il risultato che stai cercando di ottenere.
Impara ad accettare il fallimento come uno dei possibili risultati che seguono un tentativo. Il tentativo significa che stai agendo per cambiare la tua realtà. Continuare nonostante il fallimento ti insegna la resilienza.
Se sei resiliente significa che il fallimento ti ha già insegnato qualcosa di positivo e ti ha reso una persona di successo. Il fallimento non è una caduta maledetta dalla quale non ci si può più rialzare…. anzi, ci si rialza più forti di prima!
“Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato”. Thomas Edison
2. il fallimento significa crescita
La storia dell’aragosta del dott. Abraham J. Twersky, rabbino e psichiatra, può aiutarti a capire come sia sbagliato fuggire dai momenti di disagio e di dolore. Come se questi fossero momenti da evitare, vedendoli unicamente come portatori di malessere. Ma non è così…
“L’aragosta è un animale morbido e soffice, vive dentro un rigido guscio che non si espande mai. E come fa l’aragosta a crescere? Mentre cresce, il guscio diventa sempre più stretto e scomodo, tanto che l’aragosta non può fare altro che liberarsene.
Sentendosi sempre più sotto pressione e a disagio, va quindi a nascondersi tra le rocce. Lì, più vulnerabile che mai, lascia andare il vecchio guscio e si adopera per crearne uno nuovo che possa adeguarsi alle sue necessità.
Ad un certo punto, continuando a crescere, anche questo guscio diventa stretto e scomodo. Allora, torna sotto alla sua roccia, e ripete il processo, ancora e ancora.
Lo stimolo che rende possibile la crescita dell’aragosta è la scomodità, il disagio, il dolore.
Se l’aragosta potesse avere dei medici a disposizione, probabilmente le somministrerebbero dei farmaci per ‘sedare’ questo malessere e troverebbe una soluzione immediata, una distrazione che possa far sparire il disagio e che la illuda di aver risolto il problema senza averlo realmente affrontato.
Così facendo, non si libererebbe mai di quello che non va più bene per lei.”
Ricordati sempre che cresci meglio attraverso le avversità!
3. Il fallimento offre nuove opportunità
Albert Einstein diceva:
“E’ nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito.
E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
A ben guardare, il fallimento diventa uno strumento indispensabile per l’innovazione.
Ci consente, infatti, di esplorare dei territori sconosciuti. Ci costringe a camminare su nuovi sentieri, portandoci a fare scoperte meravigliose lungo il cammino.
Il fallimento, anche se reputo più giusto chiamarlo cambio di programma, ci porta solamente ad allargare il nostro orizzonte e a scoprire nuove mete che mai avremmo immaginato.
4. Il fallimento è meglio del rimpianto
Se vuoi vivere una vita straordinaria ed essere davvero felice, dovresti vivere con il minor numero di rimpianti possibile. Fallire è meglio di non averci mai provato.
Il nocciolo del ragionamento è: “Rimpiangerai più di aver fatto qualcosa che ti spaventava e che ti è andata male o di aver rinunciato a provarci?”.
Un libro che mi ha incoraggiato a rischiare di più è stato sicuramente “Vorrei averlo fatto” di Bronnie Ware
Bronnie Ware, dopo tanti anni di lavoro frustrante, iniziò a cercare un impiego che desse un senso alla sua vita.
Sebbene non avesse alcuna formazione specifica, né esperienza nel campo, si ritrovò a lavorare nell’ambito delle cure palliative e ad assistere malati terminali.
I pazienti le raccontavano la storia della loro vita e quasi sempre finivano col dire: “Vorrei averlo fatto…”.
Fu così che Bronnie ebbe l’illuminazione di scrivere questo libro, dove raccoglie le lezioni attinte da chi si avvicinava alla morte, per vivere la propria esistenza in modo consapevole e non avere rimpianti.
Nel suo toccante libro, Bronnie spiega il significato dei rimpianti più comuni e come possiamo affrontare le problematiche che nascondono mentre siamo in vita e abbiamo ancora il tempo e le forze per farlo. Lo trovi cliccando QUI!
5. Ogni persona di successo ha fallito più di una volta
Tieni sempre presente che ogni persona di successo non è riuscita in qualcosa nella sua vita. Alcuni hanno persino fallito in modo spettacolare, come JK Rowling, Donald Trump o Robert Kiyjosaki.
Questo dovrebbe aiutarti a capire che il fallimento è una parte necessaria del successo e delle persone di successo. Quindi, in un certo senso, dovresti celebrare ogni fallimento.
E’ vero che il fallimento ti colpisce forte, come un pugno allo stomaco, lasciandoti senza respiro, incapace di rialzarti, dolorante…in quei momenti riesci solo a lamentarti e a pensare come sarebbe potuta andare.
Ma fatti coraggio e rialzati…il fallimento non è la fine, a meno che tu non lasci che lo sia!
Il fallimento indica che stai percorrendo la stessa strada che molte altre persone hanno percorso per arrivare al successo.
CONCLUSIONE
Termino qui questa guida, spero di averti aperto gli occhi su le varie possibilità. In futuro argomenterò più approfonditamente ogni singolo aspetto, nel frattempo puoi iscriverti alla Newsletter per ricevere contenuti sempre nuovi su come migliorare la tua vita a 360°
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Luis